lunedì 15 gennaio 2007

La risposta del Ministero delle Comunicazioni (15/1/2007)

Avevano ragione gli amici di Joomla: non bisogna mollare!
Con mia grande sorpresa, è appena arrivata la risposta da parte del Ministero delle Comunicazioni, in merito alla nostra lettera al ministro Gentiloni del 11/01/2007.

Ve la riporto:

Gentile Signor Mares, abbiamo ricevuto la sua segnalazione e la informiamo che tra pochi giorni è previsto un incontro tra i dirigenti del Ministero delle Telecomunicazioni e i responsabili del Nic, (che come lei sa, è un istituto del Cnr) proprio per affrontare le problematiche inerenti la registrazione dei domini e individuare delle soluzioni.
Ci auguriamo di raggiungere i risultati sperati per semplificare le procedure ed abbreviare i tempi. Cordiali saluti.

Ho risposto a nome di tutti ringraziandoli per la risposta e confidando che il nostro blog possa essere un buono spunto per le loro scelte.

Un altro piccolo passetto, che ne dite?

Una protesta di dieci giorni: speriamo di no

Sono passati solo dieci giorni dall'inizio di questa campagna di sensibilizzazione per il cambio delle procedure dei domini .it.

I risultati? Beh un clamoroso boom iniziale: nel primo giorno quasi 1000 visitatori unici e un tam tam che ha fatto il giro di decine di siti italiani.
La petizione online ha raccolto più di 350 firme, formate da nome e cognome, anche se alcuni hanno preferito rimanere nell'anonimato.

Poi grandi siti hanno iniziato a parlare di noi:
- punto informatico
- joomla
- ict blog
- blog.html.it
- webmaster point
- ...

Grazie a punto informatico la risposta del direttore del NIC, che purtroppo non ha saziato la fame degli i-italiani, ma pare abbia placato un po' la rabbia.

I grandi assenti? Beppe Grillo e il ministro Gentiloni, che non hanno ancora risposto al nostro appello.


La sensazione generale? Che ci abbiamo provato, ma che sia già partita una sensazione generale di rinuncia nei confronti di una situazione che sembra impossibile modificare.

Speranza? Che sia servito a sensibilizzare quante più persone possibile. Che è possibile muovere masse con un solo post, in un blog gratuito, e che dobbiamo continuare a spingere perchè l'Italia non sia il fanalino di coda dell'intera Europa, perchè noi i-italiani non siamo il fanalino di coda, anzi! Perchè anche nel mondo internet non avvenga l'esodo dei cervelli come avviente in molti altri settori, bistrattati da uno stato che non è in grado di stare al passo con i tempi.

giovedì 11 gennaio 2007

Chi è il NIC?

Leggendo il commento di Francesco, che riporto in seguito, ho deciso di illustrare meglio a tutti chi è il NIC. Il commento era:

La LAR e' una complicazione fatta apposta per ostacolare lo sviluppo di provider indipendenti. Non vanno solo cambiate le procedure del NIC, BISOGNA ELIMINARE IL MONOPOLIO DEI DOMINI E L'AUTOPROCLAMATOSI GESTORE. In america il monopolio di INTERNIC a durato pochi anni, da allora si e' creato il mercato libero che tutti non conosciamo ed usiamo, in Italia il NIC esiste ancora e dovremmo combattere per togliergli il monopolio magari insieme a quello di Telecom.


Chi è il NIC?
l Registro del ccTLD ".it" è responsabile dell'assegnazione dei nomi a dominio nel country code Top Level Domain "it" (ISO 3166). Il Registro ha il compito di gestire i registri operativi del Top Level Domain "it". Le modalità operative generali e le norme ("Regolamento") in base alle quali il Registro opera sono definite dalla Commissione Regole. Oltre che per la gestione del ccTLD .it (nomi a dominio conformemente allo standard Internet RFC822), il Registro è anche responsabile delle attività relative all'assegnazione di nomi definiti da altri standard (ITU X.400, ITU X.500). Le attività del Registro sono svolte dall'Istituto di Informatica e Telematica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IIT-CNR).



Chi è l'Istituto di Informatica e Telematica?
L' Istituto di Informatica e Telematica (IIT) è divenuto operativo il 1 marzo 2002 a seguito della fusione di due istituti del CNR: L' Istituto per le Applicazioni Telematiche e l'Istituto di Matematica Computazionale. Lo IIT, che ha sede presso l'Area di ricerca del CNR di Pisa, riveste un ruolo unico ed altamente strategico nel settore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione.

[fonte]

Chi è il CNR?
l Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) è Ente pubblico nazionale con il compito di svolgere, promuovere, diffondere, trasferire e valorizzare attività di ricerca nei principali settori di sviluppo delle conoscenze e delle loro applicazioni per lo sviluppo scientifico, tecnologico, economico e sociale del Paese. Un obiettivo che l'Ente vuole perseguire, dopo la riforma attuata con il decreto legislativo N.127 del 4 giugno 2003, alla luce di una missione ambiziosa: rappresentare una risorsa da valorizzare per lo sviluppo socio - economico del Paese. Alla base, il convincimento che l'attività di ricerca e sviluppo, determinante per la competitività del sistema economico nazionale, possa generare nuova occupazione, maggior benessere e maggiore coesione sociale.



Chi è il NIC?
Il NIC è praticamente un ente statale! Sono forniti tutti i riferimenti online per approfondire i ruoli di ogni nome citato.

Mail al ministro Gentiloni (11/01/2007)

Il ministero delle comunciazioni in data 15/01/2007 ha risposto al nostro appello.



Un altro tentativo per farci sentire. Visto che dal NIC le risposte non hanno praticamente ascoltato la nostra voce, ora si prova con il Ministero delle Comunicazioni, direttamente contattando il ministro Gentiloni.
Ecco la lettera appena inviata:

Onorevole Ministro Gentiloni,
volevo sottoporre alla sua attenzione e a quella del suo Ministero la problematica relativa alla procedure di registrazione dei domini .it.

Tramite la rivista online Punto Informatico abbiamo ricevuto risposte dal direttore dell'aziende incaricata alla gestione, il NIC, ma non riteniamo che le risposte date soddisfino lo stato generale di malessere che si è creato nel settore.

I nostri riferimenti sono un blog, una petizione online e decine di testimonianze nella rete:
http://cambia-nic.blogspot.com/
http://www.ipetitions.com/petition/dominiIT/signatures.html

Grazie dell'attenzione

Continuiamo a scrivere, proporre, commentare e divulgare!

mercoledì 10 gennaio 2007

La risposta del NIC a punto informatico (10/1/2007)

Pubblico integralmente la risposta del NIC a Punto Informatico. Ringrazio inoltre Punto Informatico per l'interessamento alla questione.


"L'attività di assegnazione dei nomi a dominio sotto il ccTLD.it è da sempre ispirata a criteri di equità, trasparenza e pari opportunità di accesso per tutti gli utenti. In questo senso il ricorso al fax come mezzo primario di trasmissione delle lettere di assunzione di responsabilità - nonostante possa apparire anacronistico - è e resta lo strumento più efficace di garanzia nei confronti degli utenti finali: la Lar, infatti, identifica in modo chiaro e univoco diritti e doveri dell'assegnatario di un nome a dominio che, firmando il documento, rende specifiche dichiarazioni assumendosene le relative responsabilità.

Non è così in altri registri: non a caso la struttura italiana si caratterizza per tassi di contestazione minimali (nell'ordine di un contenzioso ogni 10mila domini registrati).

Il sistema di ricezione dei fax, allo stato attuale, non presenta criticità. Ma la polemica appare quantomeno intempestiva, se si considera che fin dall'inizio del 2006 il Registro del ccTLD.it - di concerto con la Commissione Regole: l'organo consultivo che vede rappresentati esponenti del Ministero delle Comunicazioni, dei provider, degli utenti e del Registro stesso - ha avviato una radicale riforma del Regolamento di assegnazione dei nomi a dominio sotto il ccTLD.it.

Tale riforma, definita "nuovo asincrono", sarà operativa fin dalle prossime settimane ed è destinata a tutelare in maniera ancora più trasparente ed efficace gli interessi dei provider e dell'utenza finale.

Non solo: contestualmente al varo del nuovo regolamento sarà consentito l'invio delle Lar anche attraverso la posta elettronica; tale facoltà sarà comunque limitata ai provider che aderiranno all'iniziativa in quanto sarà necessario identificare con certezza il mittente di tutte le email contenti Lar (facoltà che, allo stato attuale, non è estendibile anche all'utenza finale).

Il nuovo regolamento di registrazione asincrona è comunque solo il passaggio verso una "riforma" ancor più radicale che prossimamente porterà all'introduzione, anche nel Registro italiano, delle modalità di registrazione sincrona dei nomi a dominio: un sistema moderno ed efficace che permetterà l'assegnazione dei nomi a dominio.it in tempo reale.

Tale percorso è ben noto agli operatori del settore che ne sono stati informati da tempo sia attraverso le comunicazioni ordinarie del Registro sia - a più riprese - durante gli incontri con lo staff del Registro.
Il Registro è dunque impegnato in una delicata fase di transizione, dove i due sistemi dovranno necessariamente coesistere senza strappi al fine di garantire pari opportunità di accesso al servizio da parte di tutti gli utenti: ai quali, di tutta evidenza, non potrà essere imposta alcuna penalizzazione.

Un'ultima notazione sulle presunte irregolarità nell'assegnazione di nomi a dominio particolarmente appetibili: il Registro agisce in un sistema di regole rigido e ben definito.

Cordialmente
Ing. Enrico Gregori
Direttore dell'Istituto di Informatica e Telematica del Cnr
e responsabile del Registro del ccTLD.it
"

A voi i commenti.

Immagine tratta da: libero

martedì 9 gennaio 2007

00:33, la sesta volta: ma non basta!

Dopo aver inviato per la settima volta la LAR, che per misteriosi motivi non era corretta, oggi arriva l'ennesima sorpresa:


La stessa non e' stata presa in considerazione in quanto deve essere
inviata nuovamente anche la richiesta di trasferimento. La richiesta di trasferimento e la lar devono pervenire nello stesso invio di fax.


Ho capito che mi stanno proprio prendendo per il culo!




Alle 00.33 di oggi ricevo questa mail dal NIC

Gentile cliente,
la presente per comunicarLe che abbiamo ricevuto dal Registro la
comunicazione di trasferimento respinto.
La stessa non è stata presa in considerazione in quanto la lar allegata
non è firmata.

E' la sesta LAR che invio. Questa volta il documento l'ho creato con il loro strumento LAR guidato, l'ho firmata è ho inviato un fax con il metodo tradizionale (non con scanner e modem).
Indirizzo completo presente (anche con CAP), codici fiscali, partita IVA e doppia firma.
E' assolutamente ridicolo... cmq per chi avesse ancora dubbi vedo se riesco a pubblicarvi la scansione di quanto detto, se il cliente mi da il permesso!
Non mi era mai successa una cosa simile: sono schifato!

Petizione Online (iPetitions.com)

A pochi giorni dal lancio della petizione, pare proprio che gli utilizzatori di internet non aspettassero altro che dire la propria opinione: siamo a quota 70 firmatari.

Oggi con grande soddisfazione siamo usciti con un mega articolo dentro a Punto Informatico: sembra quindi che abbiamo colpito




Seguendo il consiglio Maurizio (Maus Blog) ho cambiato sito per la petizione, essendo l'altro sito veramente fatiscente.

La nuova petizione (spero vivamente definitiva) si trova all'indirizzo:
http://www.ipetitions.com/petition/dominiIT

Si prega cortesemente di inserire dati veritieri (nome e cognome).
La email inserita non verrà visualizzata e di divulgare la petizione ai vostri amici interessati.

Grazie per la vostra partecipazione.

lunedì 8 gennaio 2007

Proposte operative

Come dice Luca Conti in un commento: "approvo ma non ho alternative".
Secondo me una alternativa proponibile è quella promossa da Google Business Center, il sistema informativo aziendale integrato con Google Maps.

Come funziona?
Dopo che una azienda si è iscritta, Google invia una lettera (cartacea) all'azienda stessa con un PIN di sblocco del dominio e di accesso all'amministrazione.

Con i domini .it potrebbe essere una cosa simile.

  1. acquisto online del dominio con inserimento di una email e dei dati aziendali, il dominio diventa subito attivo per "x" giorni e approvazione Online di privacy, veridicità dei dati, LAR
  2. il NIC verifica la veridicità dei dati inseriti (PIVA, ragione sociale, indirizzo, ...)
  3. il NIC invia comunicazione del PIN (via email, via fax, via posta, via AR, ...)
  4. l'azienda riceve il PIN, libera il dominio dal vincolo di scandenza ("x" giorni) e ne diventa effettiva proprietaria
Per i domini non aziendali penso che tutta questa procedure possa essere superflua: si salta la fase 2 e il gioco è fatto.

sabato 6 gennaio 2007

6/1/2007: lettera a Beppe Grillo

Visto la continua lotta da parte di Beppe Grillo contro l'arretratezza tecnologica dell'Italia, ho pensato di coinvolgere anche lui all'iniziativa con questa lettera.


Ciao Beppe,
volevo segnalarti questa iniziativa partita qualche giorno fa: http://cambia-nic.blogspot.com/
E' un blog, come vedi privo di pubblicità, per cercare di cambiare le assurde procedure italiane di registrazione dei domini.
Spero tu possa accogliere insieme a noi l'iniziativa e diventarne uno dei principali sostenitori.
Attendiamo anche la tua opinione.


Con i milioni di lettere / giorno che riceve Beppe, non so se guarderà anche la nostra, ma provare è meglio di niente.
Speriamo che magari anche blog come Pandemia e Qix partecipino all'iniziativa.

Io non uso il .it

La cosa che maggiormente mi turba, oltre le procedure, è la conseguenza che contraddistingue l'italiano medio, all'interno del quale chiaramente ci sono anch'io.

Prima di pubblicare il blog "Stop al Fax" ho sondato un po' il terreno in giro: la risposta che ho ricevuto più di frequente è "io non registro più il .it" oppure "basta non registrare il .it".

Ma vi sembra sia una soluzione valida?
Mi inca**o perchè ho fatto anch'io lo stesso ragionamento, comprandomi il dominio in .com: non avevo voglia e tempo di preparare documento, fax, inviare... nel giro di 5 minuti mi sono collegato ad aruba e il gioco è stato fatto.

Io penso che per lo stato italiano sia comunque un introito mancato ogni utente italiano che ha rinunciato ad acquistare il proprio dominio, ed ormai siamo in tanto.

venerdì 5 gennaio 2007

NIC: procedure obsolete da cambiare

Le procedure di registrazione / trasferimento dei domini italiani (.it) sono assolutamente obsolete e assurde. Il fatto che per qualsiasi cosa sia necessario mandare un fax è contro qualsiasi tendenza d'innovazione della nazione italiana.
Senza contare il tempo di redigere il documento, farlo firmare, inviarlo.
Spesso le linee fax del NIC (Network Information Center per l'Italia = L'ente che regola le procedure di registrazione dei domini .it) sono occupate o non funzionanti.

Il fax poi deve essere analizzato da NIC, verificate le firme... insomma tempo perso continuamente. Essendo il tempo = denaro anche soldi buttati al vento.
Ma è possibile che per registrare un .com, un .net o un .eu ci vogliano veramente pochi minuti e nel giro di qualche ora il sito è online? E' possibile che vengano respinti fax corretti per mancanza di firme 4-5-6 volte?

Sono proprio necessarie queste assurde procudere nel 2006?
La sicurezza delle stesse non esiste: la contraffazione di un fax è molto più banale, che leggere la mail di un ADMIN-C che non è cului che vuole effettuare modifiche la dominio!

Chiedo quindi a voi lettori di esprimere la vostra opinione in merito, commentando questo post aperto e inserendo le vostre ragioni di dissenso.
Divulghiamo il sito e il bannerino allegato e mettiamolo sui nostri siti... prima o poi si accorgeranno di noi!

Per aggiungere il bannerino nel vostro sito salvatevi l'immagine e linkatela a questo blog oppure copiate il seguente codice:



Dai che ce la facciamo!