giovedì 10 maggio 2007

Nuova risposta del NIC ai professionisti

Il NIC come al solito quando si muove Punto Informatico si muove con tempi di record: meno male allora che esiste ancora Punto Informatico!
Riporto solo alcune parti dell'articolo "domini .it, la posizione del registro italiano", il resto sono, secondo me, sempre i soliti discorsi.

La progettazione tecnica - fondata sul protocollo Epp - è già stata avviata e si concluderà entro la fine dell'anno, così come la formulazione del nuovo contratto tra Registro e "registrar". Il varo di un nuovo regolamento dovrà invece essere concordato da tutti i soggetti coinvolti (Registro, Commissione Regole, maintainer, il Ministero delle Comunicazioni in qualità di autorità vigilante): il Registro non può pertanto dare tempistiche certe per un processo che non è di sua esclusiva competenza.

Il Registro, inoltre, per sua stessa natura, si interfaccia con tutti i provider e le associazioni che li rappresentano: Ahr, pur dimensionata, è solamente una di queste. L'associazione - che vanta rappresentanti in Commissione Regole ed è quindi coinvolta in tutti i livelli della definizione del nuovo sistema sincrono - dovrebbe essere ben conscia delle difficoltà: certe incaute affermazioni non possono che destare stupore.


Si parla di fine anno... aspettiamo! Lancio solo una piccola provocazione: se il NIC fosse privato potrebbe permettersi tali tempi? potrebbe permettersi una deficenza di servizio tale per passaggio a nuova "versione"? ...?

Conto nella vostra collaborazione.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Se PI potesse registrare i .it sarebbe una pacchia! :P

Anonimo ha detto...

La rispsota alla tua domanda ("se il NIC fosse azienda privata...") è chiaramente NO.

Invece fino a quando a pagare siamo tutti noi cittadini, le tempistiche saranno sempre (ed ulteriormente) lunghissime. NIC e tutto il resto.

Anonimo ha detto...

@napolux: chissà se leggono i commenti. Magari ci prendono in parola.
@cristian: ma infatti il tumore del settore pubblico è proprio quello. Gli stipendi fissi e la mancanza della "perdita di gestione" o rischio d'impresa.
Iniziamo a fare tornare le provvigioni, il cottimo, i premi, le penali etc... non dicono di fare diventare tutto privato. Ma sicuramente da trattare tutto come dei privati, magari anche con penali e rischi "personali"!