lunedì 8 gennaio 2007

Proposte operative

Come dice Luca Conti in un commento: "approvo ma non ho alternative".
Secondo me una alternativa proponibile è quella promossa da Google Business Center, il sistema informativo aziendale integrato con Google Maps.

Come funziona?
Dopo che una azienda si è iscritta, Google invia una lettera (cartacea) all'azienda stessa con un PIN di sblocco del dominio e di accesso all'amministrazione.

Con i domini .it potrebbe essere una cosa simile.

  1. acquisto online del dominio con inserimento di una email e dei dati aziendali, il dominio diventa subito attivo per "x" giorni e approvazione Online di privacy, veridicità dei dati, LAR
  2. il NIC verifica la veridicità dei dati inseriti (PIVA, ragione sociale, indirizzo, ...)
  3. il NIC invia comunicazione del PIN (via email, via fax, via posta, via AR, ...)
  4. l'azienda riceve il PIN, libera il dominio dal vincolo di scandenza ("x" giorni) e ne diventa effettiva proprietaria
Per i domini non aziendali penso che tutta questa procedure possa essere superflua: si salta la fase 2 e il gioco è fatto.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao,
la procedura che il nic potrebbe intraprendere è motlo semplice e cercherò di essere il più chiaro possibile. Sperando di essere d'aiuto come ho fatto per diverse banche e altre società a cui ho prestato consulenza.

Prendiamo in esame la registrazione:
1)l'utente registra il dominio presso un mantainer inserendo tutti i dati di intestazione
2)il mantainer registra presso il NIC il dominio e i dati di intestazione.
3)il NIC entro le 24/48ore potrebbe autenticare i dati aziendali o personali della persona.
4)In caso positivo progare il DNS, in caso negativo contattare il mantainer e bloccare il dominio per X giorni

Esaminiamo il trasferimento
1)Per ogni dominio registrato il NIC rilascia la mantainer un chiave alfanumerica di 10 caratteri
2)L'utente che vuole trasferire il dominio da un MNT all'altro, deve essere in possesso di questa chiave
3)Fa richiesta al nuovo MNT fornendo questa chiave.
4)Il nuovo MNT fa richiesta al NIC che in automatico invia una email di conferma all'intestatario del dominio
5)L'utente conferma l'email
6)Il nic aggiorna i DNS e il MNT di appartenenza per il dominio.

COme vedete è una procedura del tutto simile a quelle per i .com ecc. L'unica cosa che cambia è il controllo da parte del nic dei dati inseriti. Quindi in caso di falso o di errore è giusto che ci sia anche un ritardo.

Sempre per dare al NIC la sicurezza dei dati, il cambio dei dati di intestazione o dell'email può avvenire in 2 modi:
1)invio al NIC di un'autodichiarazione dell'intestatario del dominio con documento allegato che autorizza il MNT a cambiare i dati(elettronicamente o con i nuovi dati che si vuole cambiare)
2)Fare tutto elettronicamente tramite il MNT ed aspettare conferma da parte del nic per veriticità dei dati.

Questo lavoro penso che velocizzi di un buon 80/90% le procedure di registrazione / trasferimento ed occuperebbe massimo 2 o 3 risorse umane (per essere buoni) per il cambiamento nel sistema informativo del NIC.

Anonimo ha detto...

@daniele: mi sembra corretta, solo alcune modifiche.

Manterrei un regime di buona fede. La procedura DNS viene comunque effettuata (tanto è automatica). Se i controlli non vanno a buon fine si prevede sicuramente il blocco della registrazione ed eventuali procedimenti.

Conta inoltre che non solo le aziende si registrano ai .it. Anche merlinox voleva il .it ma non aveva voglia di fa fare burocrazia!

Ritengo comunque il sistema di google business ancora un ottimo esempio. Se si vuole comunque un controllo ottimale, l'uomo (NIC) potrebbe intervenire in fase successiva di controllo.

Grazie della tua partecipazione.

Anonimo ha detto...

Due idee: Basterebbe utilizzare un Fax server decente, magari capace di riconoscere un codice a barre stampato sulla prima pagina della LAR. In questo modo il fax server potrebbe associare il fax della LAR alla giusta pratica, in automatico.

Molte aziende che hanno una grossa mole di dati cartacei da ricevere via fax già lo fanno.

In alternativa o in aggiunta, si potrebbe spedire la LAR scannerizzata, invece che via fax, attraverso una mail che ha come oggetto lo stesso codice presente nel codice a barre della LAR.

In questo modo chi vuole continuare a spedire il fax può farlo. Tutti quelli che invece sanno usare uno scanner inviano la mail in due minuti (e non ci sarebbe più l'errore di "Fax illeggibile")...

Che ne dite? In questo modo si azzerano i tempi di "comunicazione" (tre giorni per spedire un fax, una settimana per sapere che il fax "risultava illegibile", altri tre giorni per rispedire un secondo fax...)

Anonimo ha detto...

Secondo me il problema fondamentale è proprio il FAX che è un documento inutile, assolutamente contraffabile e spedibile da ovunque. La firma è uno scarabocchio riproducibile da chiunque. Sicurezzo ZERO!!!

Se io azienda XXX faccio un ordine a te azienda YYY, per prima cosa ci conosciamo, per seconda cosa se il fax ti arriva dal numero XXX lo accetti altrimenti mi chiami e mi dici: 'zzo fai?

Il fax al NIC lo puoi spedire da ovunque, con qualsiasi firma. E tutta sta grande sicurezza dov'è? Vuoi vedere quanti secondi ci metto a registrare un fax a nome di Garibaldi Giuseppe nato a Nizza?

Ribadisco che il modello più sicuro è quello di Google Business già esposto.